
Bibbona e i Templari
Bibbona si trova in provincia di Livorno: sorge su uno sperone tufaceo abitato sin dall'antichità. All’ingresso del piccolo borgo troviamo la chiesa di S. Maria della Pietà, costruita a croce greca rinascimentale. I progettisti furono Ranieri Tripalle e Vittorio Ghiberti, allievi di Leonardo Da Vinci. L’edificio, secondo la tradizione, sorge sopra un’edicola che conteneva l’immagine di una Madonna a cui venivano attribuiti poteri miracolosi, tra cui la conversione di Agilulfo, un longobardo che spadroneggiava nella zona. Altra caratteristica risiede nella pianta, che ricalca fedelmente e proporzionalmente la chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme.Non è solo l'immagine della Madonna miracolosa a rendere interessante questa chiesa. Le curiosità sono numerose.
Tra le più misteriose vi è la scritta ammonitrice che compare sul portale principale:"Terribilis est locus iste ets". E' la stessa frase che troviamo in un architrave della piccola chiesa di Rennes - Le - Chateau, nel cuore della Provenza, luogo molto conosciuto da tutti gli appassionati dei Templari. Sulle architravi delle altre porte troviamo le scritte "Hanc est Domus Dei porta coeli" (questa è la casa di Dio e la porta dei Cieli) e "Domus est pietatis et gratie" (è casa di pietà e grazia): tutte le iscrizioni sono prese dal medesimo passo della Bibbia, Genesi 28,17. L'episodio si riferisce al sogno che Giacobbe fece a Bethel, nel quale vide la scala angelica posta fra Cielo e Terra. Sulle frasi sono state fatte numerose ipotesi, dalle più banali, quali l'ammonimento al pericolo terribile della malaria che infestava queste terre, fino a teorizzare terribili segreti nascosti in qualche angolo della chiesa. Altre curiosità si trovano all’interno: vi è custodito il cippo di indicazione stradale più vecchio conosciuto in Italia, che risale ai tempi dell’Impero Romano. Al centro, presso l'altare, troviamo la tomba di un misterioso Cavaliere del Tau. Gli scudieri templari avevano una Tau, ultima lettera dell'alfabeto ebraico, cucita sul mantello, a significare il compimento della Creazione e l'inizio dell'Opera. La lettera Tau diventava una croce al momento del passaggio al grado di cavaliere.
Se poi, mossi dalla curiosità, ci addentriamo nel borgo troviamo l’Arco di Bacco, che risale al 1300, e che porta scolpiti una serie di simboli esoterici, quali una spiga che reca incisa una croce patente nella corolla, altro simbolo usato dai Templari, il tutto racchiuso in un cerchio dentellato, probabilmente uno sperone, altro simbolo esoterico degno di nota.
L’arco adesso si trova sotto il Comune Nuovo, ma come ci suggerisce l'immagine di un quadro del Seicento, custodito nella chiesa di Sant'Ilario, questa struttura poteva essere la porta di una rocca fortificata. Tracce di un affresco sulla porta ci mostrano un cavaliere inginocchiato e un giglio, simbolo dei Lorena, o forse il giglio araldico oppure il "fleur de lys" del Priorato di Sion. Ipotizzare la presenza templare a Bibbona, con questa ricchezza di simbolismi non è un azzardo!
Poco fuori del paese incontriamo il podere S. Giovanni, che anticamente era uno spedale per accogliere i pellegrini diretti verso Roma o la più lontana Gerusalemme. Sotto il tetto, agli angoli del fabbricato, sono presenti due teste scolpite risalenti al XIII / XIV secolo; dovrebbero raffigurare San Giovanni Battista e San Giacomo Maggiore, due santi decollati venerati dai Templari.
Recentemente su Bibbona e i suoi misteri si sono scritti articoli e libri, con un rinnovato interesse, ma molti dei suoi segreti rimangono ancora irrisolti.
Tra le più misteriose vi è la scritta ammonitrice che compare sul portale principale:"Terribilis est locus iste ets". E' la stessa frase che troviamo in un architrave della piccola chiesa di Rennes - Le - Chateau, nel cuore della Provenza, luogo molto conosciuto da tutti gli appassionati dei Templari. Sulle architravi delle altre porte troviamo le scritte "Hanc est Domus Dei porta coeli" (questa è la casa di Dio e la porta dei Cieli) e "Domus est pietatis et gratie" (è casa di pietà e grazia): tutte le iscrizioni sono prese dal medesimo passo della Bibbia, Genesi 28,17. L'episodio si riferisce al sogno che Giacobbe fece a Bethel, nel quale vide la scala angelica posta fra Cielo e Terra. Sulle frasi sono state fatte numerose ipotesi, dalle più banali, quali l'ammonimento al pericolo terribile della malaria che infestava queste terre, fino a teorizzare terribili segreti nascosti in qualche angolo della chiesa. Altre curiosità si trovano all’interno: vi è custodito il cippo di indicazione stradale più vecchio conosciuto in Italia, che risale ai tempi dell’Impero Romano. Al centro, presso l'altare, troviamo la tomba di un misterioso Cavaliere del Tau. Gli scudieri templari avevano una Tau, ultima lettera dell'alfabeto ebraico, cucita sul mantello, a significare il compimento della Creazione e l'inizio dell'Opera. La lettera Tau diventava una croce al momento del passaggio al grado di cavaliere.
Se poi, mossi dalla curiosità, ci addentriamo nel borgo troviamo l’Arco di Bacco, che risale al 1300, e che porta scolpiti una serie di simboli esoterici, quali una spiga che reca incisa una croce patente nella corolla, altro simbolo usato dai Templari, il tutto racchiuso in un cerchio dentellato, probabilmente uno sperone, altro simbolo esoterico degno di nota.
L’arco adesso si trova sotto il Comune Nuovo, ma come ci suggerisce l'immagine di un quadro del Seicento, custodito nella chiesa di Sant'Ilario, questa struttura poteva essere la porta di una rocca fortificata. Tracce di un affresco sulla porta ci mostrano un cavaliere inginocchiato e un giglio, simbolo dei Lorena, o forse il giglio araldico oppure il "fleur de lys" del Priorato di Sion. Ipotizzare la presenza templare a Bibbona, con questa ricchezza di simbolismi non è un azzardo!
Poco fuori del paese incontriamo il podere S. Giovanni, che anticamente era uno spedale per accogliere i pellegrini diretti verso Roma o la più lontana Gerusalemme. Sotto il tetto, agli angoli del fabbricato, sono presenti due teste scolpite risalenti al XIII / XIV secolo; dovrebbero raffigurare San Giovanni Battista e San Giacomo Maggiore, due santi decollati venerati dai Templari.
Recentemente su Bibbona e i suoi misteri si sono scritti articoli e libri, con un rinnovato interesse, ma molti dei suoi segreti rimangono ancora irrisolti.
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24.12.2018
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